tricoBlog / Meccanismi rigenerativi del bulbo: la via per ridare vita al capello
Diagnosi e terapie
La scoperta, da parte di alcuni ricercatori texani, del coinvolgimento della proteina KROX20 nella formazione del pelo in alcuni roditori è un’ulteriore conferma dell’fficacia di Bio-Stimolazione, PRP e Terapia Cellulare.
Investigare sui meccanismi cellulari che sono alla base della vita del bulbo è senz’altro la giusta via per stimolare la ricrescita del capello. E, sebbene la scoperta relativa alla proteina KROX20 siastata casuale, la medicina dermatologica e tricologica hanno avviato, già da una decina d’anni, ricerche e terapie in questa direzione.
Uno dei primi articoli sulla stimolazione dei bulbi piliferi attraverso l’uso dei fattori di crescita risale infatti al 2007. E da allora la ricerca ha compiuto numerosi passi in avanti. Quello che è interessante sottolineare, però, è che la scoperta del coinvolgimento di questa proteina costituisce un ulteriore tassello a conferma dell’efficacia delle diverse terapie recettoriali nel ridare vita al capello.
Da diversi anni, infatti, grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, abbiamo sperimentato con risultati più che soddisfacenti alcuni approcci terapeutici che si basano sulla stimolazione dei bulbi. Tra questi, un primo esempio è la Bio-Stimolazione a Led, che va ad agire sui mitocondri e di conseguenza sull’attività cellulare. Un secondo esempio è il PRP (plasma ricco di piastrine), una terapia rigenerativa che sfrutta l’effetto dei fattori di crescita autologhi (cioè dello stesso soggetto) ottenuti dalla centrifugazione del sangue ricavato con un semplice prelievo. Terzo ed ultimo esempio, la Terapia Cellulare, una delle espressioni più avanzate di medicina rigenerativa. Questa terapia fonda la sua efficacia su una sospensione di cellule autologhe della pelle (del primo strato dell’epidermide), trattate in modo da ottenere un’alta concentrazione di fattori di crescita dei cheratinociti e cellule staminali epidermiche, in grado di stimolare e attivare i bulbi dei capelli riparando la mancanza di attività delle cellule affette dalla patologia.