abbreviazione di alopecia androgenetica.
perdita parziale o totale di capelli o peli in aree dove sono normalmente presenti.
è la più frequente forma di alopecia non cicatriziale. Si caratterizza per perdita di capelli nella zona del vertice e per un arretramento fronto/temporale con risparmio della zona nucale e delle tempie.
Caratterizzata dalla comparsa di una o più chiazze prive di capelli o peli (spt zona della barba) senza alterazioni della cute salvo a volte una leggera e reversibile atrofia epidermica. Queste aree alopeciche possono rinfoltirsi spontaneamente o estendersi a tutto il cuoio capelluto e/o ai peli di tutta la superficie corporea(alopecia universale). Alla periferia delle chiazze si ritrovano piccoli capelli corti e spezzati in anagen distrofico caratteristicamente più sottili in vicinanza del bulbo( peli a punto esclamativo) e patognomonici per questa patologia. Ritenuta una patologia da stress ha in realtà origine molto complessa legata anche a fattori immunologici.
Causa la formazione di aree prive di capelli e di ghiandole sebacee. Questo fenomeno è irreversibile. L’alopecia cicatriziale può essere a volte il primo sintomo di altre patologie della pelle (lupus, lichen, eccetera)
è la fase di crescita attiva del capello e ha una durata variabile dai 2 ai 5 anni.
regolato dagli ormoni androgeni. Può significare sia uno stimolo fisiologico ormonale sia un difetto dovuto ad un’ alterata funzione degli ormoni androgeni.
ormoni maschili deputati alla regolazione della funzione degli organi sessuali e allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Vengono prodotti in parte dai testicoli, in parte dalle ghiandole surrenali.
ridotto sviluppo e funzione di un organo
assenza più o meno completa e definitiva dei capelli.
fase di transizione successiva all’anagen con durata di circa due – tre settimane. Corrisponde alla fase di involuzione del capello che precede la caduta fisiologica.
proteina filamentosa prodotta dai cheratinociti è il principale costituente dello strato superficiale cutaneo(strato corneo) e costituente essenziale degli annessi cutanei: peli, capelli, unghie.
scala che descrive le fasi di progressione della caduta dei capelli nell’uomo
scala che descrive le fasi di progressione della caduta dei capelli nella donna
anormale caduta di capelli per qualità più che per quantità che porterà ad ipotrichia o calvizie
si dice delle comuni malattie infiammatorie della cute e del cuoio capelluto.
dermatite infiammatoria del cuoio capelluto, del viso e del torace, tipicamente pruriginosa e desquamante. La dermatite seborroica del cuoio capelluto può presentarsi con 2 forme cliniche: Pitiriasi secca e pitiriasi steatoide.
Pitiriasi secca o forfora: è caratterizzata da piccole squame biancastre. Le manifestazioni cliniche, spesso pruriginose, possono essere diffuse ad ampie aree del cuoio capelluto.
Pitiriasi steatoide: è caratterizzata da chiazze eritematose a contorni sfumati, coperte da squame giallastre di aspetto untuoso, generalmente non sono pruriginose e si ritrovano tipicamente su cuoio capelluto e sulla cute della regione mediosternale e retroauricolare.
La dermatite seborroica frequentemente si associa all’alopecia androgenetica determinando un’infiammazione cronica del cuoio capelluto che può contribuire all’aggravamento dell’alopecia androgenetica. Studi recenti indicano infatti che i mediatori dell’infiammazione, come ad esempio l’interleuchina 1, hanno un effetto negativo sulla crescita del follicolo ed inducono la comparsa del telogen. L’infiammazione può in questo modo accelerare il processo di miniaturizzazione e quindi aggravare la malattia. L’infiammazione può inoltre favorire la fibrosi che è talvolta osservata nei preparati istologici di alopecia androgenetica.
malattie infiammatorie croniche della cute che, nel cuoio capelluto, possono portare a perdita definitiva del capello.
abbreviazione di diidrotestosterone
metabolita attivo del testosterone prodotto a livello follicolare dall’enzima 5-alfa reduttasi di tipo 2, responsabile della progressiva miniaturizzazione del capello.
caduta quantitativamente importante ed omogenea di tutti i capelli in fase Telogen o in Anagen Distrofico con risoluzione spontanea.
scienza che studia la formazione e lo sviluppo dell’embrione e dei suoi organi. I follicoli piliferi sono già presenti alla nascita e nessun altro follicolo si svilupperà nel corso della vita.
è un potente inibitore della 5-alfa reduttasi di tipo 2, enzima presente nel follicolo pilifero e responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone.
è una particolare struttura della pelle che si trova nel derma da cui ha origine appunto il pelo, ed è costituita da esso e dalle sue guaine. Nel follicolo pilifero sbocca anche il condotto escretore di una ghiandola sebacea realizzando la struttura pilo-sebacea
Dovuta ad un accelerato ricambio delle cellule epidermiche. È Costituita da un ammasso di cellule cornee che assumono l’aspetto di squame bianche o grigiastre distribuite su tutto il cuoio capelluto. Il prurito è scarso o assente. Clinicamente si distingue in forfora secca o semplice, nella quale il cuoio capelluto è sano,coperto da piccole squame di facile distacco, che ricoprono gli abiti,con assente o modesto prurito, e in forfora grassa o steatoide,spesso pruriginosa, nella quale le squame più grosse, untuose e giallastre, aderiscono ad un cuoio capelluto talvolta leggermente eritematoso.
Scienza che studia la generazione degli esseri viventi e la trasmissione dei caratteri ereditari.
patologia della tiroide che può portare ad una diffusa perdita di capelli in fase telogen in quanto inibisce la divisione cellulare nell’epidermide e negli annessi cutanei (peli,capelli,unghie).
condizione rara, congenita, in cui i capelli ed i peli sono presenti ma diradati e molto sottili. Non esiste terapia.
soluzione liquida per uso topico , da applicare nelle zone interessate per ottenere l’assorbimento dei principi attivi
pigmento responsabile del colore dei capelli e della cute.
Farmaco antipertensivo vasodilatatore impiegato in pratica clinica dagli anni 80 per via orale,nella cura dell’ipertensione refrattaria.Tra gli effetti collaterali si notò la sua capacità di provocare irsutismo. Proprio quest’effetto collaterale è stato sfruttato per la preparazione di lozioni utili per la terapia dell’alopecia. La sua azione si esprime sui centri germinativi non atrofici con azione stimolante. L’effetto si comincia ad evidenziare dopo almeno quattro mesi e la terapia richiede un trattamento prolungato.
è una fonte di fattori di crescita che sostengono la crescita di vari tessuti.Numerosi studi hanno evidenziato che anche a livello del bulbo pilifero sono presenti cellule staminali dotate di recettori per i fattori di crescita Il Prp è un’ottima fonte di fattori di crescita, si è pensato quindi di utilizzarlo per stimolare queste staminali.
Si ottiene concentrando le piastrine autologhe (cioè del paziente stesso) e derivando da esse i fattori di crescita piastrinici (PDGF: Platelet Derived Growth Factors)
sostanza colorante prodotta dall’organismo, che determina il colore dei capelli e della cute.
sostanza grassa secreta dalle ghiandole sebacee ed escreta, attraverso i dotti pilosebacei, sulla pelle.
corrisponde alla fase di riposo del ciclo di vita del capello. Dura circa tre mesi, e si conclude con l’inizio di una nuova fase anagen e la produzione di un nuovo capello che crescendo sospinge fuori quello vecchio ancora adeso.
si dice di un medicamento che agisce con applicazione diretta sulla parte interessata.
o, per meglio dire, autotrapianto di capelli,è l’intervento chirurgico attraverso il quale vengono trasferiti bulbi sani e vitali da una zona donatrice (solitamente la nuca) ad una zona ricevente rappresentata da zone calve o diradate.
scienza tricologica che ha come obiettivo la cura delle malattie di pelo, cute e capello.
esame strumentale microscopico utilizzato per valutare il rapporto tra capelli in anagen e in telogen.
scienza che studia la anatomia e la fisiopatologia del capello e del pelo.
è l’insieme delle condizioni che permettono ad una cellula o ad un tessuto di avere le condizioni nutritive ottimali per la crescita e la rigenerazione.
per capello vello si intende un capello sottile, corto, poco pigmentato che non tende a crescere. Può essere la spia di una miniaturizzazione in corso che porterà alla perdita definitiva del capello.
Le vitamine sono sostanze biologiche essenziali per la salute ed il corretto funzionamento cellulare che non vengono sintetizzate dall’organismo umano ma vanno introdotte con l’alimentazione.. Le vitamine si dividono in Vitamine liposolubili (A, D, E, K) , e Vitamine idrosolubili (C, B12, gruppo B).
Quando i capelli che cadono superano le 100/120 unità giornaliere e il fenomeno si protrae per più di 4 settimane consecutive e/o se in presenza di un diradamento anche lieve dove in alcune aree il cuoio capelluto è visibile.
Ecco come si differenziano:
Caduta del capello fisiologica: I capelli sono elementi viventi che seguono tre fasi: una fase di crescita detta anagen, una fase di regressione detta catagen ed infine un periodo di riposo detto telogen, ed è alla fine di questa fase che il capello esce dalla sua sede naturale per lasciare posto al nuovo capello. Fino ad un massimo di 100 capelli al giorno la caduta è da considerarsi è da considerarsi normale ( fisiologica). In due periodi dell’anno, primavera e autunno la caduta di capelli aumenta, gli scienziati legano questo fenomeno alla lunghezza delle giornate e alla variazione di temperatura.
Caduta del capello reattiva: è dovuta ad un disequilibrio temporaneo del ciclo di vita del capello con cause che potrebbero essere sia interne che esterne (stress,squilibri ormonali,menopausa, post gravidanza, alimentazione scorretta ecc.).
Alopecia androgenetica: chiamata comunemente calvizie è di origine genetica ed è dovuta ad un’ipersensibilità del bulbo pilifero verso l’ormone maschile. Causa del tutto è un enzima chiamato 5 alpha reduttasi che trasforma il testosterone in diidrotestosterone (DHT), tossico per il follicolo pilifero.
Attraverso la visita tricologica lo specialista potrà valutare le anomalie del capello e dl cuoio capelluto e successivamente capire quali cause potrebbero essere alla base della caduta dei capelli. Con una diagnosi precoce si potrebbero prevenire numerose patologie.
Assolutamente no, la prima visita tricologica può; essere effettuata almeno una volta all’anno come prevenzione e/o mantenimento di una sana capigliatura.
In qualunque età ci si può sottoporre ad una visita tricologica.
La differenza tra le due tecniche sta nella prima parte dell’autotrapianto e precisamente nella modalità di prelevamento delle unità follicolari.
AUTOTRAPIANTO FUT: dalla zona donatrice si preleva una losanga di pelle del cuoio capelluto dal cui sezionamento verranno ricavati gli innesti mono e pluribulbari pronti per essere trasferiti nell’area da rinfoltire, la cicatrice lineare sarà impercettibile.
AUTOTRAPIANTO FUE: dalla zona donatrice si prelevano unità follicolari singole con un microbisturi chiamato punch, per poi trasferirle nella zona da rinfoltire, senza cicatrice lineare visibile.
Si, l’Hair Implant System.
L’Hair Implant System è una soluzione chirurgica per la calvizie con capelli biocompatibili, esteticamente identici ai capelli naturali, disponibili in lunghezze dai 15 ai 45 cm, lisci ondulati e ricci. È indolore e il ritorno alla vita di tutti i giorni è immediato.
Sì. Sistemi protesici e parrucche.
Il sistema protesico tricologico è la soluzione alla calvizie con metodo non chirurgico . Il centro medico Tricomedit ha tre sistemi protesici all’avanguardia. Possono essere utilizzati per tutte le forme di alopecia areata, totale, universale e cicatriziale ed anche per tutti coloro che non vogliono o non possono sottoporsi ad intervento chirurgico.
Le parrucche a differenza dei sistemi protesici vanno a coprire anche gli eventuali capelli esistenti, senza danneggiarli. Sono un’ottima soluzione temporanea, per chi segue cicli chemioterapici o per chi vuole cambiare spesso look sia in situazioni di di alopecia areata, totale, universale e cicatriziale, che di integrità del capello. È un prodotto di alta qualità ad effetto naturale.
La tricopigmentazione è una tecnica che si basa sulla micro pigmentazione del cuoio capelluto.
La tricopigmentazione non è un tatuaggio, ma dermopigmentazione del cuoio capelluto, si lavora con una strumentazione ed un protocollo differente.
Nella tricopigmentazione permanente i pigmenti utilizzati non sono riassorbibili, mentre nella reversibile sì.
Assolutamente no.
Circa due ore.
Quando l’alimentazione che si segue non è corretta e dopo una visita specialistica si riscontra la carenza o mancanza di minerali e vitamine che potrebbero essere causa non solo di uno squiibrio a livello corporeo generale , ma anche di caduta di capelli e diradamento.
Al contrario di quanto comunemente si pensa, recenti studi hanno evidenziato che il numero medio di capelli per centimetro quadrato della donna è inferiore quasi del 10% rispetto a quello degli uomini (279/312).
Di conseguenza, la struttura del capello maschile è in media più sottile di quella femminile, in quanto ciascun capello ha bisogno di meno spazio per svilupparsi.
La parola iperseborrea trae origine dal latino sebum (grasso) e dal greco ρειν(scorrere),ad indicare un flusso anomalo di materiale sebaceo.Il termine fa riferimento ad un aumento dell’attività delle ghiandole sebacee, quindi la produzione eccessiva di sebo. La sovrabbondante produzione di sebo si verifica per lo più sulla cute del cuoio capelluto. In condizioni di normalità il sebo ha la funzione di proteggere la cute dalla disidratazione e svolge anche una funzione antibatterica ma se è prodotto in eccesso può dar luogo a problemi come capelli grassi, prurito e caduta di capelli.
Il dolore al cuoio capelluto è un problema frequente che interessa circa il 20% delle donne e il 9% degli uomini e può manifestarsi in concomitanza di un aumento della caduta dei capelli. Questo potrebbe essere causato da piccole infiammazioni che talvolta accompagnano l’alopecia androgenetica o il telogen effluvium cronico.
La superficie esterna del capello è infatti ricoperta da piccolissime scagliette sovrapposte, disposte in maniera regolare, come le tegole di un tetto. Dette cuticole. Il numero degli strati delle cuticule diminuisce dalle radici verso le estremità: è per questo che le punte sono molto delicate e meno resistenti.
Se la cuticola, la parte esterna del capello è integra i capelli appaiono lucidi e sane, se invece le cuticole sono sollevate, la chioma si presenta opaca e spenta con capelli secchi e fragili.